Comunicati CREA 

CREA: COMUNICATO INCONTRO CREA DELL’8 NOVEMBRE 2023

 

Mercoledi 8 u.s.  si è svolto l’incontro sindacale convocato dal Commissario straordinario prof. Pezzotti, per l’informativa sul Piano triennale delle attività (PTA) 2024-2026 con il connesso Piano triennale di fabbisogno del personale.

La delegazione CREA era guidata dal Commissario e dal Direttore generale.

Il Commissario prof. Pezzotti ha spiegato che il PTA è stato sviluppato senza fare riferimento a un Documento di Visione Strategica (DVS), vista la situazione di commissariamento e il breve tempo trascorso dal suo insediamento. E’ quindi un PTA ponte, che presenta solo le linee generali, senza il dettaglio per i singoli Centri. Il DVS e il successivo Piano dettagliato potranno essere approntati una volta superata la fase commissariale, con l’approvazione del nuovo Statuto e l’insediamento degli organi di gestione dell’Ente.

Ha assicurato che niente sarà calato dall’alto ma ci sarà il coinvolgimento di direttori e ricercatori, attraverso gli organi preposti.

Quanto allo Statuto ha ribadito di avere come riferimento la Carta europea dei ricercatori, cosa che il CREA ha da tempo ufficialmente indicato: sarà quindi mantenuta la presenza del rappresentante di Ricercatori e Tecnologi nel CdA come previsto dal D.Lgs. 218/2016, così come la presenza di componenti dipendenti del CREA nel Consiglio scientifico dell’Ente.

Le OO.SS hanno segnalato, tra l’altro, la necessità di scorrere le graduatorie art. 15, aumentando i posti in base al finanziamento governativo che sarà destinato al CREA per i passaggi dal III al II livello; di istituire un tavolo sul precariato per avere piena conoscenza della situazione degli aventi diritto; di verificare, prima di procedere con le assunzioni, se le professionalità richieste sono presenti tra gli aventi i requisiti per la stabilizzazione; è stato lamentato lo scarso utilizzo del turnover.

FGU-ANPRI ha preso atto con soddisfazione della volontà di mantenere la presenza dei Ricercatori e Tecnologi negli organi dell’Ente e  ha chiesto di rafforzarla prevedendo in maniera più stringente, nello Statuto e nel Regolamento di organizzazione e funzionamento, l’obbligatorietà dei pareri del Consiglio scientifico e soprattutto dei Comitati di centro, vista la tendenza di alcuni direttori a “sorvolare” sul loro parere, anche quando obbligatorio. Abbiamo segnalato la situazione a volte critica delle aziende agrarie, che sono sempre più dedicate all’attività produttiva-commerciale e sempre meno alla ricerca, ricordando anche il problema annoso legato all’impossibilità di avvalersi degli operai agricoli.  Anche le collezioni di germoplasma hanno criticità, che a volte ne mettono in dubbio la sopravvivenza. In merito alle attività indicate nel PTA (Piano Triennale delle Attività), abbiamo fatto notare che, pur essendo il clima e la meteorologia giustamente citati ripetutamente nel documento, non si trova cenno alla rilevante struttura, la Rete Agrometeorologica Nazionale, che il CREA è impegnato a rinnovare ed ampliare usufruendo di un finanziamento di circa 5 milioni di euro. Abbiamo suggerito al Commissario di incontrare direttamente i Ricercatori e Tecnologi coinvolti in questo e negli altri progetti del PNRR, per condividerne progettualità e criticità. Per quanto riguarda lo sviluppo professionale del personale abbiamo richiesto, come già fatto ripetutamente in passato, che il CREA si doti di un regolamento apposito, per fissare e rendere stabili nel tempo i criteri e le regole generali per la valutazione, in modo da dare certezze al personale su come impostare il proprio percorso professionale.

Per quanto riguarda le selezioni art. 15 per il 2024, abbiamo fatto presente la necessità di completare le procedure entro il prossimo anno, per evitare di danneggiare i vincitori con perdita economica e di anzianità. In proposito abbiamo evidenziato l’opportunità di far scorrere le graduatorie 2022 ancora attive. Sulle stabilizzazioni, abbiamo auspicato che si arrivi rapidamente a esaurire gli elenchi degli aventi diritto in base al D.lgs 75 del 25 maggio 2017.

Il prof. Pezzotti, prendendo nota delle varie osservazioni, sulle aziende ha affermato che le ritiene un patrimonio peculiare  e fondamentale dell’Ente, mentre per quanto riguarda le collezioni di germoplasma, ha assicurato che la conservazione della biodiversità sarà inserita tra i compiti istituzionali del CREA.

Per quanto riguarda le selezioni art. 15 ha mostrato perplessità nel ricorrere esclusivamente agli scorrimenti delle graduatorie, rimandando comunque le  decisioni definitive al momento in cui si avrà certezza del finanziamento governativo straordinario, con l’approvazione definitiva della legge di bilancio 2024.

Sull’effettivo coinvolgimento dei Comitati di Centro, ha dichiarato di sapere che ci sono dei problemi da affrontare e risolvere.

Ci auguriamo che l’intenzione espressa dal Prof. Pezzotti di mettere al centro la ricerca e i ricercatori si esprima al più presto in atti concreti che valuteremo e nel caso appoggeremo, come è tradizione di FGU-ANPRI.

 

 

La delegazione FGU-ANPRI

Eleuterio Spiriti, Guido Bonati, Maria Giovanna Landi, Giovanni Dal Monte

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